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27-05-2009

Economie, i numeri dicono una cosa le speranze l'opposto

Persino Nouriel Roubini - uno degli economisti sino ad ora più negativi - ha deciso ieri di "gettare la spugna", affermando ora che la ripresa potrebbe già arrivare nel quarto trimestre. La pressione per non essere additato come colui che oltre ad avere tra i pochi prevista la crisi, non ne aveva però notato il dissolversi è alta. Ieri il mercato statunitense e gli altri a traino hanno deciso di credere a una di due statistiche prodotte, di segno opposto, la meno significativa.
Come riporta stamane in una nota signficativa il Financial Times, il mercato ha deciso di ignorare quasi del tutto il primo dei due dati, che indica che a Marzo i prezzi delle casenegli Stati Uniti, alla base di questa crisi, sono scesi ancora senza sosta, per dare invece credito ad un panel di 5000 famiglie che dichiaravano invece che la loro fiducia in una ripresa a breve è molto aumentata.
Come dicono oramai in molti può darsi che il mercato continui per un po' a salire perchè gli investitori che non hanno partecipato alla prima fase del rimbalzo si affrettano ora a rimettere liquidità sul mercato per paura di perdersi questa opportunità.
Sui flussi, dalla bolla Internet al mercato immobiliare, non si è però mai costruita ricchezza che dura. Inoltre è probabile che molta della pretesa liquidità sia invece destinata a rimborsare parte dei debiti che le famiglie, anche quelle europee, si sono trovate a contrarre negli ultimi anni.
E' molto difficile in momenti come questi rimanere realisti, ma riteniamo che questa improvvisa euforia ponga le basi per una severa correzione.


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