Ieri Eni ha vinto l'asta per l'assegnazione di circa sei miliardi di euro di attività già appartenute al gruppo Yukos, il finanziere russo finito in disgrazia principalmente per dissensi con il potere politico russo.L'operazione risolve in modo duraturo le necessità di approvigionamento del gruppo italiano, da sempre alla ricerca di fonti di approvvigionamento alternative. I conti del gruppo dovrebbero a nostro parere beneficiarne a breve e siamo quindi positivi sul titolo, anche se continuiamo a pensare che aziende quotate in borsa dovrebbero rimanere al di fuori di negoziazioni politiche come quella che apparentemente ha coinvolto Prodi e Putin per il raggiungimento di questo accordo.
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