E'stato negativo l'effetto della comunicazione del Tesoro in merito al possibile collocamento di una quota di Eni per rientrare nei parametri del 3%. La liquidità che gira sui mercati è talmente elevata che ha provocato un'apertura pesante di posizioni short sul titolo, nell'ipotesi che comunque il Tesoro dovrà vendere. Ora con un Dividendo che vale circa il 3% del'attuale prezzo, il titolo è crediamo meno rischioso di un Btp Italia, anche se le prospettive della borsa italiana restano complessivamente al ribasso.
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