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Europa a caccia di nuove ricette economiche
La nascita dell''euro e gli eventi che hanno contrassegnato l''economia del Vecchio continente, negli anni successivi, occupano tuttora un ruolo centrale nella definizione delle strategie politiche europee.
Nel passato biennio, infatti, l''euro si è sensibilmente rivalutato nei confronti del biglietto verde e, quindi, non può essere considerato ulteriormente un fattore concorrenziale per lo scambio commerciale con l''estero. Il venir meno di questo sostegno e la pressante competitività internazionale hanno fatto riemergere le storture delI'' economia delI''UEM, la cui attuale debolezza è più radicata di quanto emerga da un'' analisi sommaria. Benché una panacea non esista, la maggioranza degli economisti concorda tuttavia su un punto focale, comune a tutti: occorre rafforzare la competitività sul piano internazionale. Secondo un''analisi pubblicata alcuni giorni fa sul "Financial Times", per comprendere la portata dell''argomento in questione è di fondamentale importanza mettere a fuoco le cause della sua complessità. L''insieme di questi aspetti ha interagito sul calo delle qualità competitive dei prodotti e dei servizi dell''UEM. Una parte non indifferente di tali riforme è stata successivamente congelata con l''avvento deIl''euro. L''esempio della Germania è stato seguito dalla Francia, anch''essa impegnata a risolvere le problematiche del mercato del lavoro, penalizzato soprattutto da una diminuzione della produttività. In Italia, invece, i problemi sono molteplici tra cui anche quelli di una scarsa propensione ad investire nella Ricerca e nello Sviluppo, un settore chiave per restituire capacità competirive alle aziende. Ma il quadro italiano è diverso da quello tedesco e francese, essendo prevalentemente rappresentato da società di piccole e medie dimensioni, spesso a carattere familiare. Per migliorare la competitività, in ogni modo, i governi europei hanno bisogno di non combattere le richieste sindacali e degli altri gruppi di interesse, ma di sedersi al tavolo dei negoziati per studiare soluzioni di compromesso. E anche sotto questo profilo l''impegno non sarà, ovviamente, di poco conto. a cura di Anna Russo - Corner Bank |
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