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10-08-2011
Europa, la Cina e' vicina
Teatrino oggi sulla patrimoniale, dove nella migliore tradizione politica si cerchera' di far cadere la responsabilita' per le misure piu' impopolari su una sola persona (miglior candidato, Tremonti). Si continua pero' ad agire sul lato delle entrate mentre niente di radicale arriva sul piano della spesa. E' chiaro che una patrimoniale che tocca tutti i cittadini intacca il sistema dei voti molto meno di un taglio drastico della pubblica amministrazione (ancora piu' irresponsabili in questi giorni le richieste di Bersani per un "chiarimento" sulle richieste della BCE). Oramai i mezzi di comunicazione sono pieni di acccuse al nuovo "invasore", la speculazione: come in tutti i gravi periodi di crisi della storia dell'umanita' e' molto piu' facile trovare un cattivo che prendersi delle responsabilita'. In realta', come dimostra il caso delle vendite di Deutsche Bank sui titoli di stato italiani, la speculazione non deriva altro che dal denaro dato gratis dalla BCE e dalla Fed alle banche commerciali, senza alcun controllo sulla sua destinazione. Piuttosto che continuare a trovare colpevoli all'esterno, bisognerebbe rimuovere le cause per cui, ad esempio, i vertici della BCE si comportano con cosi' poca responsabilita'. Basterebbe ad esempio impedire loro di ricoprire cariche in aziende creditizie a fine mandato (non ci stupirebbe se Trichet ricevesse tra qualche mese una proposta da una grande banca). Pensare che questa classe di rappresentanti politici ed istituzionali cambi per illuminazione e' utopia. Intanto che si pensa a metodi per rinnovare dal fondo i principi di appartenenza alla politica e alle istituzioni (referendum, sciopero del voto?) bisognerebbe seriamente negoziare con la Cina la copertura del debito degli Stati a Rischio di Default. Certo avrebbe un costo: se Telecom Italia fosse cinese probabilmente farebbe contratti solo con telefonini Huawei, ma sarebbe senz'altro meglio gestita. |