Per molti versi l'industria farmaceutica ricorda nei cicli storici quella Finanziaria. Siamo ora come era nel caso delle banche un paio di anni fa nella fase di concentrazione. Novartis, dopo anni in cui ha venduto agli investitori una forte diversificazione di portafoglio vede ora scadere alcuni importanti brevetti e i farmaci sottostanti passare generici. Si concentra allora sul settore oncologico, come Valeant nel caso di Allergan che fa Botox, un prodotto antirughe, a quella della cosmetica (il confine tra le due industrie non è così definito). Non è chiaro se si tratti di strategie oppure solo di mode per attrarre investitori, ma questo è in genere il trend per le grosse farma. Fa eccezione Bristol Myers Squibb, guidata dal nostro bravo Andreotti che ha raddoppiato la propria quota di mercato nei farmaci per ununico utilizzo, i cosiddetti orfani. Si tratta del segmento più interessante perchè spesso i farmaci orfani che stanno per diventare generici hanno potenzialmente altri utilizzi per cui possono venire utilizzati senza rifare tutto il processo di verifica clinica. In Italia, abbiamo sostanzialmente due aziende nel campo delle biotecnologie, Diasorin e Sorin, la seconda reduce da una recente acquisizione e due farmaceutici, Recordati e Pierrel, entrambe con un passato non troppo positivo. Diasorin si sta portando verso la farmacia, commercializza una vitamina e Pierrel sta guardando al segmento die farmaci orfani. A queste due indirizzeremmo un eventuale interesse per l'acquisto, anche se i bilanci della seconda non producono certo grandi valutazioni fondamentali.
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