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08-01-2008
Formula vincente, con che capitale si può partire?
Molti dei nostri lettori si sono messi a fare due conti su quanto costerebbe applicare la formula vincente. Supponiamo di comprare venti/trenta titoli in un anno, dove la spesa minima che in media gli operatori online applicano per transazione è di diciannove euro. Immaginando di mettere mille euro a titolo (quindi venti o trenta mila euro di investimento totale) il costo totale dell'operazione varia tra i quattrocento e i seicento euro. In media, fondi azionari specializzati applicano commissioni di gestione tra l'uno e mezzo ed il due per cento, oltre alle commissioni di negoziazione, che sono caricate sui prezzi dei titoli: per un patrimonio come quello indicato rappresentano un esborso.di analoga entità Dal secondo anno la formula diventa però più costosa perché i titoli vanno rinnovati. Il costo si può quindi aggirare sui mille euro. Naturalmente tale costo è enorme se parliamo di patrimoni di ventimila euro ma diventa accettabile se il patrimonio e di centomila. Al di fuori dell'operatività online, però, gli intermediari finanziari offrono un servizio di deposito amministrato, il che vuol dire che aprite un conto corrente e un dossier titoli e poi dite ad una persona incaricata a ricevere i vostri ordini (scritti o per telefono, in questo caso registrati) cosa volete comprare o vendere. Le commissioni di raccolta ordini su un deposito amministrato sono di solito, per piccoli patrimoni, nell'ordine dello 0,5% ( a scendere con facilità intorno allo 0,3% per patrimoni medi). Quindi anche nel secondo anno, quando bisogna iniziare a rinnovare il portafoglio, il costo totale si aggira intorno all'1%, che è decisamente competitivo con un fondo azionario specializzato, ed è ancora accettabile su un patrimonio di diecimila euro. Siccome poi il primo anno dovete solo comprare, forse anche cinque mila euro sono una cifra possibile. Alcune accortezze: verificate che la banca non vi addebiti commissioni minime per transazione, altrimenti il problema si ripete. Controllate poi che la commissione comprenda anche quella dell'intermediario estero, se comprate titoli non italiani. Alcune banche offrono sull'estero un servizio "a costo zero": il costo non è mai zero perché invece che addebitarvi la commissione aggiungono fuori mercato qualcosa al prezzo (in pratica comprano e rivendono il titolo fuori mercato con una differenza che è il loro compenso). Se la vostra banca vi dice che non è possibile applicare queste condizioni cercate altrove; di questi tempi c'è sempre un intermediario disposto ad accogliere un nuovo cliente, anche non enorme, a braccia aperte. |