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19-03-2011

Giappone, il valore del sacrificio

Prezzo dell'uranio, conseguenze sul biancio energetico, i media si affannano a predire le conseguenze del terremoto giapponese (tra un po' di giorni quando si capirà che il "disastro nucleare" non è storia da Orson Welles, ma riguarda "solo" la tragica vita di chi vive nel raggio di 50 chilometri di distanza dai reattori, si tornerà a parlare di mondo arabo, dove i calcoli di opportunità dell'occidente stanno migliorando le probabilità di sopravvivenza di dittatori senza scrupoli); ma nessuno da giusto risalto al sacrificio di cinquanta tecnici giapponesi, che con grande senso dell'immortalità (nessuno li obbliga) immolano le proprie vite a cercare di contenere i danni della radioattività.
Il sushi nei supermercati italiani costa la metà della settimana scorsa (tutto pesce italiano, le importazioni dal Giappone ammontavano a 13 milioni di euro all'anno), ma nessuno parla del dramma delle famiglie di quei tecnici, le cui vite sono probabilmente misurate in mesi, dove piccoli e madri saranno chiamati a sopravvivere al sacrificio di eroi di cui nessuno si ricorderà. Il piglio autarchico in questi momenti prevale, non si riescono a creare le condizioni in Italia perche' aziende come Bulgari o Parmalat non abbiano bisogno per crescere di intervento estero e allora ci si rifugia nello sciovinismo.
Nel nostro piccolo sito, siamo grati alle possibilità che la rete ci da per continuare a lavorare, ma troviamo che il mondo dei "social network" e della comunicazione globale (e di tanti giovani con preteso, spesso ipocrita, senso sociale) sia nella stragrande quantità dei casi parte del problema, non della soluzione.


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