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05-05-2011
Glencore e l'uomo da dieci miliardi di dollari
Circa 60 miliardi di dollari la valutazione mediana di Glencore, trader svizzero di Commodities che posssiede anche una quota di Xstrata, attiva nel campo del trading nell'estrazione. Tutta sottoscritta l'offerta nel primo giorno , con una doppia Quotazione europea e ad Hong Kong su 3,8 miliardi di dollari di utile nel 2010, poco meno di centocinquanta di fatturato. L'utile del 2010 risente evidentemente del fatto che questi operatori sono stati in grado di andare a Leva molte volte sul loro capitale in un mercato che saliva e basta, situazione che non si ripeterà in futuro. L'amministratore delegato che detiene il 16% della società, "varrà" dieci miliardi dollari subito dopo la Quotazione, diventando uno degli uomini più ricchi di Europa (forse secondo dopo la famiglia che detiene la maggioranza relativa di BMW). Si noti che la società non ha Scoperto miniere di materiali preziosi: si tratta di un intermediario che si appoggia al sistema bancario per operazioni che impegnano molte volte il suo capitale. Non esiste un codice etico che giustifichi simili aberrazioni: tra qualche anno gli investitori che si affollano all'offerta pubblica di acquisto e i libri che parlano di mercato la ricorderanno come una di quella pazzie (come la "folllia dei tulipani" nella Amsterdam di qualche secolo fa) che fanno sembrare a volte il genere umano molto meno apprezzabile di quanto meriti. |