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28-10-2010

Grecia, deficit pubblico fuori controllo

Di ieri la notizia apparsa su New York Times che informa che il tetto previsto per gli aiuti europei, che prevedeva un rapporto massimo tra deficit e Pil greco 2010 del 8,1%, e' stato sfondato.
Sono due ora le ipotesi: la prima che perdendo un'altra volta di credibilita' il patto europeo di stabilita' estenda i 110 miliardi di aiuti previsti per la Grecia a prescindere dal rispetto degli obiettivi concordati (la Germania si opporrebbe con tutte le forze); oppure che come gia' ventiliato il Fondo Monetario Internazionale si sostituisca come erogatore. L'unico risultato ottenuto all'ennesima riunione dei grandi in Corea la scorsa settimana e' stato proprio di trasferire responsabilita' che sarebbero dei governi sul fondo che proprio da quei governi e' finanziato. Come sottolineavamo in un precedente editoriale, il risultato e' lo stesso solo che si trasferiscono le responsabilita' su altri.
Di colpo il decennale greco e' arrivato a rendere un punto percentuale di piu' in due sedute. Al 10,4% il rendimento implica gia' il Rischio di un possibile parziale Consolidamento del debito. Solo che con la credibilita' nulla delle dichiarazioni di intenti dei politici, il rendimento potrebbe anche spingersi a livelli piu' alti. Dopo la bella salita seguita alle indicazioni che davamo alcune setimane fa nella nostra newsletter settimanale, e' ora meglio evitarlo.
Come diceva il fondatore di Pimco, il piu' grande fondo obbligazionario al mondo, ieri sera, il mercato obbligazionario e' alla fine di una fase trentennale di rialzi.
Trascurando le sirene degli alti rendimenti delle obbligazioni bancarie e di quelli promessi da emittenti pubblici molti indebitati, l'unica componente di rendimento che puo' dare soddisfazione nell'ambito di un investimento obbligazionario e' quella del cambio.
Costruirsi pero' un portafoglio obbligazionario non in euro e' quasi impossibile con gli intermediari on-line. Occorre ricorrere ai canali piu' tradizionali

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