Oltre trecento i miliardi "stanziati" per la Grecia e ultima tranche degli aiuti di nuovo discussa lunedi' dalla Troika. Quando i fondi vengono erogati vanno depositati su un conto vincolato in Grecia da cui poi vengono ripartiti come dal grafico qua sotto: solo il 19% dei fondi rimane al governo greco per le spese correnti mentre più del quaranta per cento torna a Bruxelles per il pagamento degli interessi sul debito. Se sommiamo quindi questa percentuale al 18% di debito detenuto dalla BCE vediamo che di fatto dei trecento miliardi in Grecia, tra banche e governo, arriva meno del 40%. Luned' quindi le soluzioni sono o di tagliare il tasso di interesse sul debito greco in modo che effettivamente la Troika restituisca alla Grecia parte di quel 42%, il che equivale al fallimento del paese oppure che la BCE prenda una perdita sul suo 18%: oltre a rappresentare monetizzazione del debito, in altre parole la BCE avrebbe stampato moneta per cancellare debito, che è contrario al suo statuto, questo non esime gli altri creditori dal prendersi egualmente la loro parte di perdite. Quale falso contabile l'Europa possa ancora inventarsi lunedì per noi è impossibile da capire. Ma i mercati sembrano credere ad un altro miracolo
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