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Il discorso sullo stato dell'Unione non solleva Bush dalle secche
Trascorse tre settimane dal tradizionale discorso che ogni inizio anno il presidente americano rivolge alla nazione, nulla sembra essere cambiato sotto il profilo della sua popolarità. Eppure, riflettendo sui contenuti del suo speech, Bush ha affrontato tematiche molto popolari, tralasciando i toni altisonanti e le grandi sorprese che avevano caratterizzato i discorsi alla nazione durante i quattro anni precedenti. Nonostante questo tentativo di ricucire lo strappo con lelettorato, però, il problema di fondo è che ben i due terzi della popolazione americana ritiene che il proprio paese stia andando nella direzione sbagliata; proprio la questione Iraq o, meglio, la permanenza delle truppe USA, viene considerata un grave errore da molti americani. Bush, inoltre, si trova a dover fare i conti con un 2005 deludente sotto diversi aspetti, in primis il fallimento della riforma del sistema sanitario e la pessima gestione delle conseguenze delluragano Katrina. Il sistema legislativo è inoltre attualmente intasato a causa di troppe pendenze, tra cui la riforma per limmigrazione, il disegno di legge per lassegnazione dei fondi dello stato e molte altre bozze normative che da tempo giacciono, in attesa di essere convertite in legge. Come se non bastasse, secondo alcuni sondaggi, lelettorato si sta spostando verso il partito democratico che, nellattuale struttura del Congresso, siede allopposizione. Ai Repubblicani, invece, si imputano una serie di scandali e diversi episodi di corruzione che ledono lunità del partito e non aiutano la popolarità del presidente. Trovandosi praticamente relegato in un angolo, Bush non aveva quindi molte alternative di fronte alla nazione se non quella di evitare toni forti o ridondanti. È quindi tornato ad enfatizzare i valori della democrazia, definendola la giusta alternativa al terrorismo, e a decantare le virtù delle politiche economiche ispirate al liberismo, prendendo come esempio proprio gli Stati Uniti e brillanti risultati conseguiti negli anni rispetto alle altre economie industrializzate. Si è inoltre soffermato sui temi legati allimmigrazione, materia molto delicata negli USA, ribadendo il suo sostegno a una politica più aperta e liberale anche in questo ambito. Per quanto denso di retorica, questo specifico intervento è stato interpretato dai politologi come unabile manovra per riavvicinare al suo partito quella parte di elettorato formata da immigrati e popolazioni indigene, tradizionalmente più vicina ai Democratici. Complessivamente, il discorso sullo stato dellUnione sostenuto da Bush alla fine di gennaio è apparso più un affermazione dello status quo che di radicali riforme. Il presidente non ha Secondo il settimanale The Economist, il recente resoconto sullo stato dellUnione non potrà essere archiviato come un intervento classico, ma questo non significa che non servirà al suo scopo. Anzitutto è bene premettere che queste allocuzioni non sono così determinanti per il futuro del presidente in carica, come molto politologi sostengono. Listituto di indagini demoscopiche Gallup rivela che, a partire dallamministrazione Carter, dei 24 discorsi sullo stato dellUnione tenuti dai vari presidenti solo dieci sono serviti a migliorare il loro indice di popolarità, mentre i restanti hanno avuto come esito una contrazione di tale percentuale. La loro incidenza sulle sorti del presidente in carica è quindi irrilevante. Va infine sottolineato che, malgrado questa situazione di stallo, Bush sta già lavorando al piano di battaglia per le elezioni di medio termine che si svolgeranno a metà mandato, programmate per martedì 7 novembre. Egli è anzitutto intenzionato a risolvere i conflitti scoppiati allinterno del proprio partito e a ricompattarne le fila, per presentarsi alle elezioni con una nuova veste. Da un punto di vista tattico, la prossima grande sfida del presidente americano potrebbe essere quella di evitare di assumersi personalmente grossi nuovi impegni, cercando piuttosto di inserirli nella folta lista dei compiti che toccheranno allintera amministrazione. Archiviato lo scoglio del discorso sullo stato dellUnione, questa potrebbe rappresentare unaltra soluzione per fare in modo che il corso attuale delle cose non muti improvvisamente segno. Ancora una volta, alla fine, la scelta potrebbe quindi risultare quella dello status quo. fonte Cornèr Banca SA |
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