Qualche giorno fa notavamo che il titolo aveva perso un terzo del suo valore in un mese dal collocamento (vale oggi 3,85 euro). E' incredibile ma oggi Banca Imi, che ha partecipato all'operazione in qualità di joint lead manager (uno dei capofila) dell'offerta di sottoscrizione e joint book runner (una delle istituzioni che gestiscono il "libro" sul titolo), esce con un giudizio di valore, non sappiamo bene in base a cosa, a 6 euro, ovvero superiore al prezzo a cui è stato collocato (e di più del 50% del prezzo odierno). Il conflitto di interesse è inaudito; ci auguriamo solo che a Banca Imi non abbia titoli in proprietà, perché altrimenti la faccenda sarebbe ancora più preoccupante; ma come mai le autorità di controllo non sono in grado di disciplinare questi meccanismi?
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