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08-08-2012
Italia, Arrivano le Proposte Antisalvataggio, Tutte Peggio del Salvataggio Stesso
La politica italiana sarebbe comica se non fosse tragica: le parole di Monti, consapevoli o meno hanno scatenato una serie di controproposte tese apparentemente a salvaguardare la sovranità del paese ma che in realtà tutte nascondono la paura di perdere la poltrona. La prima della sinistra, che propone un pagamento anticipato delle tasse da parte dei cittadini. I non dipendenti le pagano già anticipate le imposte, a meno che non si voglia far loro pagare quelle di due anni in avanti. Con la contrazione del Pil che è stata annunciata ieri, ora le statistiche ufficiali parlano di circa il doppio delle previsioni contenute nel DPEF, si tratterebbe di un suicidio: il paese rischia di essere insolvente, non illiquido. La seconda di Brunetta, mancano i particolari, oggi la presentazione a Monti, che dichiara sia possibile limare in cinque anni il debito pubblico di quattrocento miliardi, giusto quelli che crescono perchè il debito diventi sostenibile, mettendo a garanzie beni non strategici dello stato. Se i beni non sono strategici, perchè non venderli: si sono fatti recentemente scadere i termini per la cessione delle terre del demanio, perchè comunque questi burocrati sono ben consci che alienando ai privati si perde controllo. Il problema è a monte, in come i beni vengono gestiti dal pubblico e questo non si risolve mettendoli a garanzia. La terza, forse la più preoccupante perchè viene da un economista, Giavazzi, che propone di usare la Cassa Depositi e Prestiti, che detiene all'attivo circa duecento miliardi di buoni postali (contro equivalenti debiti nei confronti del privato al passivo), come una banca per imprestare soldi allo stato, chiudendo nel frattempo il mercato delle emissioni di debito pubblico. Al di là del fatto che la CDP, una specie di vaso di Pandora cui vengono ora contribuite ad un prezzo di fantasia alcune agenzie pubbliche tra cui Sace, è controllata dallo stato, stiamo sempre parlando di usare denaro dei privati per garantire il pubblico. Nessuna delle tre proposte tocca il problema nel cuore, chè è il funzionamento della macchina pubblica. Il salvataggio si eviterebbe solo con un referendum popolare che cambi le regole della politica, sul doppio incarico, gli stipendi dei parlamentari e dei funzionari pubblici (la nuova presidentessa della Rai è stata lodata per aver accettato un compenso "solo" superiore ai trecentomila euro), i requisiti di professionalità ed onorabilità per partecipare alla vita politica. Altrimenti meglio il salvataggio; ma finchè permane questa incertezza, in Italia, debito o azionario, non si può investire con consapevolezza. |