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09-01-2006

La riforma dei controlli sul credito

La norma che nel disegno presentato da Tremonti porterà ad una riforma del sistema dei controlli sulle istituzioni bancarie ha sofferto nella sua versione finale di una grave menomazione. Le società di revisione, il cui incarico doveva essere limitato ad un massimo di 6 anni, potranno invece rimanere per dodici anni consecutivi. Apparentemente è stato un errore linguistico a creare questa menomazione che di fatto aumenta i rischi di un legame pericoloso tra società e revisori, che nel caso Parmalat ha creato i problemi che conosciamo, ma non possiamo pensare che dotti giuristi si macchino di una tale rozzezza. Se poi aggiungiamo a questo elemento il fatto che il ministro delle finanze ha convocato per Febbraio il Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio (organismo decotto che non ha mai svolto un ruolo significativo) per discutere del nuovo assetto istituzionale del sistema, il sospetto che ci troviamo davanti ad un rinnovato papocchio istituzionale cresece forte.


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