Versione per stampa |
La settimana borsistica internazionale al 10 marzo 2006
Cronache dai mercati finanziari Il Punto Andamento sempre altalenante nei principali listini azionari che, in chiusura di ottava, evidenziano nuovamente un quadro assai contrastato. Spiccano lindebolimento del Nasdaq e quello della borsa di Hong Kong, che si è mossa in controtendenza rispetto alla sua rivale asiatica. Tokio, infatti, è stata favorita dalla decisione della Banca del Giappone di porre fine alla politica monetaria dei tassi-zero, che perseguiva ormai da cinque anni. Mentre lo yen non ha beneficiato granché dalla probabilità di un rialzo dei tassi nipponici, i titoli in borsa hanno reagito molto bene alla notizia grazie alle rassicurazioni della banca centrale giapponese, apertamente intenzionata a rendere molto lento e progressivo il passaggio verso questa nuova strategia creditizia. Lorientamento dei tassi dinteresse ha catturato lattenzione degli investitori anche nelle altre maggiori piazze finanziarie, benché in altro modo. Sia negli USA che nellUE, infatti, perdurano i timori di un eccessivo rincaro del costo del denaro e qualsiasi novità proveniente dal versante delleconomia viene attesa e vissuta con estrema tensione. Lo si è visto chiaramente venerdì a Wall Street, prima della pubblicazione relativa al rapporto del mercato del lavoro in febbraio; dal profilo congiunturale, è emerso un miglioramento del quadro occupazionale superiore al previsto, mentre il tasso di disoccupazione non ha accusato brusche impennate. Il comunicato non ha inasprito i timori sui tassi e quindi la borsa ha reagito positivamente. Ciò non è servito, però, a mutare il panorama di fondo della borsa, con gli investitori apertamente schierati su posizioni difensive e una tendenza difficile da individuare. Daltro canto, il parallelo aumento dei tassi sulle obbligazioni a lungo termine seguita ad alimentare le aspettative di un inasprimento dellInflazione, contribuendo alluso della prudenza in borsa. Nellottava in rassegna si è altresì registrato un indebolimento generale dei mercati emergenti, come pure di molti titoli legati ai settori della metallurgia e dei preziosi. A creare qualche spinta favorevole sono stati i numerosi annunci di nuove fusioni e acquisizioni, che seguitano a caratterizzare il palcoscenico aziendale internazionale. |
Segnala un amico
Altri articoli da questa sezione
07-01-2022
Il gruppo farmaceutico britannico fornisce un divdendo del 5% (su cui con il Regno Unito non si pagano ritenute alla fonte, dunque niente doppia imposizione). Probabilmente meno rischioso di una obbligazione.
Selezione separata di titoli inglesi al portafoglio mondiale.
|
27-10-2021
Eccessiva la forza della divisa britannica, alla luce anche della nuova emergenza pandemica apriamo posizione in acquisto euro sterlina
|
18-10-2021
I tassi sono saliti più che in qualsiasi altro posto e la ripresa è più lenta del previsto
|
14-07-2021
I dati di inflazione di ieri in America mostrano rialzi diffusi dei prezzi dei fornitori, non a incontrare una maggiore domanda ma a cercare di compensare per le perdite pregresse. Invece hanno corso i titoli del comparto semiconduttori che anticipano di solito la ripresa economica. Ancora valore al titolo del comparto al nostro portafoglio mercato emergenti.
|
18-06-2021
Nessun effetto sulle borse dalle decisioni della Fed ma finalmente l'euro sembra imboccare una strada discendente. Apriremo posizioni al portafoglio cambi contro altre divise, che hanno ancora più potenziale di apprezzamento. Sull'Italia da privilegiare ora gli esportatori, qualche cambio possibile al portafoglio
|