Versione per stampa |
17-07-2006
La tassazione sulle rendite finanziarie
Sembra oramai imminente l'aumento delle aliquote di tassazione sulle rendite finanziarie al 20%. Oggi l'Italia tassa le differenze di valore tra prezzo di vendita e di acquisto al 12,5%, la più bassa tra le aliquote europee. Ci sembra quindi un provvedimento decisamente accettabile, anche se dubitiamo molto che produca un gettito importante sia perchè la propensione ad investire in azioni potrebbe marginalmente diminuire, sia perchè il recupero di minusvalenze fiscali pregresse (consentito per cinque anni) rappresenta ancora la regola più che l'eccezione per larga parte degli investitori italiani. In alternativa a pagare una tassazione secca del presumibile 20% sulla plusvalenza, aderendo al regime di risparmio amministrato (il che vuol dire che la banca fa da sostituto di imposta) si può optare per portare le plusvalenze in dichiarazione dei redditi, Opzione sensata se si hanno nel periodo anche minusvalenze, che a questo punto diventano deducibili, e se il coefficiente di tassazione sul proprio Unico è inferiore al 20%. |