Ultima operazione di rifinanziamento delle BCE, che deve per forza avere abbassato gli standard sui collaterali al prestito alle banche. Le banche italiane avevano infatti gia'preso sembra circa centoventi miliardi in dicembre e pare che oltre venti nel primo mese dell'anno siano andati ad acquistare titoli di stato in emissione. Poiche' il collaterale sulle operazioni sono proprio i titoli di stato, se le banche italiane hanno partecipato nella stessa misura a questa operazione, per Intesa si sa gia' che sono vetniquattro, molto piu' della sua Capitalizzazione, vuol dire che la BCE chiede meno garanzie sui nuovi prestiti, rendendo il proprio bilancio ancora meno equilibrato. A noi sembra una pericolosa catena di Sant'Antonio, che difficilmente otterra' l'effetto sperato dalla BCE, quello di far imprestare soldi alle aziende e ai privati, perche' la prima pressione che gli istituti riceveranno sara' quella di investire in titoli di stato lunghi, visto che le aste dei prossimi due mesi sono piu' grandi che per i due mesi precedenti. Lo sapremo quando verra' reso noto quale parte di questi fondi vengono ridepositati sulla BCE. Ora di euro in circolazione ce ne sono una valanga. Se la moneta unica non si deprezza cosi' non sappiamo come possa accadere.
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