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04-05-2008
Mattel, al sito formula vincente
Per quelli come noi che non sono mai riusciti a convincersi del valore educativo dei video game, il ritorno di alcune aziende tradizionali del segmento (è vero anche per Lego) a numeri interessanti è quasi un sollievo. Sia Mattel, produttore di Barbie, che Lego hanno oramai abbracciato una tecnica di promozione multicanale per cui la rete gioca comunque un ruolo importante, ma il giocattolo rimane un oggetto fisico, non un "avatar" o personaggio virtuale.Dei rischi di questo spostamento al virtuale si stanno accorgendo in molti: Second Life sito che permette ai propri iscritti di vivere in un mondo immaginario, persino con una nuova moneta (riconvertibile in dollari attraverso il sito) è sospettato di ospitare al proprio interno un gigantesco giro di scommesse. Mattel ha avuto mille problemi tra cui quello della produzione cinese della famosa bambola, ritirata dal mercato perché non conforme a standard di sicurezza occidentali. A 19 dollari il titolo però paga un Dividendo vicino al 4%, ha un rapporto debiti su Mezzi propri intorno al 25% ed ha perso un terzo del suo valore in un anno. |