Se come si sostiene da molte parti il programma di QE della Fed sta per finire (dovrebbe essere così da molto tempo) allora il dollaro dovrebbe rivalutarsi contro euro, mentre sta succedendo il contrario. Inoltre il differneziale di tassi tra Stati Uniti ed Europa è milgiorato a favore degli Stati Uniti e questo porta storicamente ad un rafforzamento della divisa. La spiegazione di mercati che di colpo iniziano a fare i conti con la realtà va a nostro aprere trovata nella raggiunta consapevolezza che senza riforme strutturali stampare denaro non serve. Nel fine settimana scorso la Corea del Sud ha richiamato il G8 a sanzionare la poolitica giapponese che oramai non funziona più neanche per i mercati finanziari, stamane il mercato chiude con un altro meno tre. Tutta la corsa dei mercati degli scorsi anni ha solo portato ad una concetrazione di ricchezze nelle mani di meno del 1% della popolazione, distruggendo dall'altra parte posti di lavoro per un'industria che non riceve più credito perchè si continuano a buttare soldi nella finanza. Difficile trovarsi d'accordo con le analisi economiche dei sindacalisti ma che l'Italia, come sostiene la CGIL lo scorso fine settimana, abbia bisogno di decenni per tornare ad una situazione di impiego fisiologico ci sembra realistico.
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