Mentre iniziano a circolare voci di nuovi elezioni, il costo per ognuna di queste si aggira intorno al mezzo miliardo di euro e non è certo indicendone di nuove che si scoprono ricette diverse per trascinare il paese fuori da questa crisi, l'istituto diffonde una nota ieri, naturalmente poco ripresa dalla stampa italiana, in base alla quale nel primo trimestre qualche miliardo di euro di depositi avrebbe lasciato l'istituto. La banca evita di chiarire quale sarà l'impatto economico sui conti, mentre evidentemente ribalta tutta la responsabilità della cattiva gestione su Mussari e Vigni. Dopo la pessima trimestrale di fine anno iniziano a farsi strada, in una parte della stampa internazionale, ipotesi di coinvolgimento dei depositanti nellla partecipazione alle perdite dell'istituto. A Cipro le vere perdite per i depositanti sembra che si aggireranno intorno al 60% e la situazione politica italiana non aiuta a dimenticare la brutta gaffe di Dijisselbloem, poi ritrattata, in base alla quale la "soluzione" cipriota, sarebbe un modello da seguire in altri paesi. L'Italia non è Cipro ma la situazione di Monte Paschi è davvero drammatica.
|