La Fondazione come azionista di maggioranza seppur relativa riesce ad ooporsi al lancio dell'aumento di capitale a gennaio, aprendo una spaccatura probabilmente insanabile con il management, che non privo di colpe, non accetterà con ogni probabilità di prendere le conseguenti responsabilità nei confronti dell'Unione Europea che aveva dettato termini ben precisi per l'operazione. Come nel caso dii Alitalia circolano le solite voci di non ben precisati interessi arabi, ma come in quel caso non crediamo alcun investitore industriale entrerebbe in azienda se non dopo una lunga due diligence che sicuramente porterebbe le date ben oltre i tempi di gennaio proposti dal consiglio. Situazione potenzialmente esplosiva per tutto il sistema bancario europeo.
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