Il "piano industriale" presentato ieri si fonda sostanzialmente sul licenziamento di duemilaseicento dipendenti, circa il 10% del totale e trovare motivi per il rialzo del titolo, a parte cercare di convincere i detentori di Bond subordinati alla conversione e i privati a sottoscrivere l'aumento non ce ne sono. L'azienda brucia in un anno più della sua Capitalizzazione e se è vero che le sofferenze sono svalutate a bilancio al presumibile valore di realizzo, come farebbe pensare l'acquisto della quota junior da parte di Atlante (ma si tratta a nostro parere di prezzi di fantasia) le perdite non hanno carattere straordinario. Se invece non sono svalutate al loro valore di realizzo e non si trova un compratore ai prezzi di libro l'azienda deve ancora registrare miliardi di svalutazioni. Non c'è però un irisparmiatore che non rimpianga di non avere comprato MPS la scorsa settimana: segno che la nostra borsa è frequentata più da giocatori d'azzardo che da investitori.
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