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21-03-2017
NPL, Non Rimane che Chiudere i Conti
Avanti adagio, quasi indietro sulla sistemazione di un problema quello delle sofferenze che non ha soluzioni ma risoluzioni, quelle degli istituti che hanno passato il punto in cui possono rimettersi in piedi. Il testo delle nuove regole BCE http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2017-03-20/npl-ecco-linee-guida-bce-piu-tempo-le-banche-214105.shtml?uuid=AE0Sp4p da più tempo alle banche, tempo in cui consumano altro capitale e consente agli istituti di dare motivazioni per eventuali scostamenti rispetto a piani di rientro concordati con l'impegno di pensarci l'anno dopo: come dire basta ammettere di essere stati cattivi che non si viene puniti a patto di presentare nuovi propositi. La finzione dei piani industriali, ieri quello del Sole 24 Ore che pensa di rientrare a margini positivi in pochi anni senza aumentare i ricavi, semplicemente tagliando i giornalisti (nessun cenno all'aumento di capitale che sarebbe obbligatorio ex codice civile) o quello di Unicredit, dove le sofferenze sono state deconsolidate dalla banca e messe in un veicolo che è partecipato dallo stesso istituto, consente di celare sotto le coperte situazioni che riemergeranno molto più gravi. Dal punto di vista dei risparmiatori, la unica difesa e lasciare gli istituti in queste condizioni (i più problematici ora Carige, le venete, Mps, Banco-BPM), e affidarsi a istituti con coefficienti patrimonial solidi: cercando poi di non farsi vendere prodotti di risparmio gestito e polizze con ricarichi che nel secondo caso arrivano anche a due cifre nei prodotti previdenziali. |