Tra le proposte del presidente del consiglio incaricato (uno dei punti definiti non negoziabili nel presentarsi alla fiducia delle camere), esiste quella di abbassare i coeficienti di trasformazione (ovvero la percentuale di stipendio che si traduce in pensione) di 7/8 punti percentuali, portandoli a poco più del 40% dell'ultimo stipendio. Subito e con la cecità che tristemente li contraddistingue da anni, i sindacati hanno erto scudi pesanti. Nessuno ha il coraggio in questo paese di dire ai 40/50 enni che nell'ambito dell'attuale sistema pensionistico, senza riforme strutturali, non vedranno neache una lira di pensione. L'argomento è troppo delicato perchè un qualsiasi politico lo affronti nei suoi veri termini e la risoluzione non è nè di sinistra nè di destra, è solo necessaria. Senza un governo di coalizione, che resista quindi alla sfiducia che demagocicamente gli verrebe opposta nel caso di vere riforme istituzionali, nessuna coalizione politica potrà affrontare seriamente i veri problemi del paese.
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