Ieri abbiamo assistito ad uno strano fenomeno per cui con tutte le borse che venivano giù parecchio l'euro si rafforzava praticamente contro tutte le divise (molto contro yen stamane dopo le decisioni peraltro scontate della banca del Giappone di fondere i vari programmi di riacquisto titoli). La spiegazione più ricorrente è che il livello di Inflazione misurato per l'area euro sia stato più alto di quello che gli analisti si attendevano, seppur in diminuzione. Questo non lascerebbe di nuovo alcuno spazio ad eventuali ritocchi sui tassi europei dove invece la BCE si dichiarerebbe pronta a prendere in garanzia dalle banche titoli di sempre minore qualità pur di rivitalizzare il credito. La Bank of England dal suo lato si ipotizzava ieri aumentasse il proprio programma di acquisto titoli nella giornata odierna ma i dati sull'Inflazione, decisamente superiori a quelli di area euro come conseguenza della debolezza della sterlina ci fanno ipotizzare che questo non avvverrà. La nostra sensazione è che nessuna delle due banche farà niente portando ad un possibile rafforzamento delle due divise e ad una prosecuzione della fase di correzione sui mercati. Il peso degli interventi verbali di Draghi, che tanti danni ha fatto in questa crisi, ci auguriamo sarà ridimensionato (come è stato stamane nel caso della Banca del Giappone), ma questi signori sono sempre pieni di sorprese. Se invece Draghi trovasse il coraggio di abbassare i tassi di deposito a negativi, allora si potrebbe assistere ad un buon recupero delle borse europee e ad un indebolimento marcato dell'euro.
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