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12-04-2011

Rallenta la crescita: costretti a rifare tutti i conti

LE NOTIZIE DEL MARTEDI 12 APRILE

1. Ieri, Goldman Sachs ci ha provato: voleva riaffermare che è ancora in grado di muovere i mercati, e per questo ha messo in circolazione lunedì alle 17.30 europee una nota dove dice che a breve le materie prime potrebbero subire una correzione di prezzo. Ieri in effetti tutti i prezzi sono scesi (argento, rame, petrolio a 106$), ma molto meno di quanto ci si poteva attendere, visto il rally degli ultimi 12 mesi. L’impressione è che il suggerimento di Goldman lo abbiano seguito in pochi. E d’altra parte, il punto decisivo, per il prezzo delle materie prime, non è certo la domanda finale, quanto l’atteggiamento delle banche centrali (vedi anche la nostra nota di ieri pubblicata nella sezione “Materie prime ed obbligazionario”).

2. Oggi esce il dato trimestrale di JP Morgan. Il settore bancario torna al centro dell’attenzione dei mercati in tutto il mondo, dopo il warning sulle banche di Hong Kong ieri, e le crescenti pressioni sull’intero settore europeo (per l’adeguatezza del capitale). Da leggere la nostra nota a commento dell’aumento di capitale Monte Paschi, pubblicatata ieri nella sezione “Analisi titoli”.

3. Vale la pena di riflettere sul fatto che proprio ieri Goldman Sachs ha pubblicato un’analisi che riduce di 2/3 l’utile atteso nel primo trimestre da Morgan Stanley, che è la banca sua diretta concorrente. Il dubbio legittimo è che in questo modo Goldman abbia voluto lanciare un segnale sull’intero settore. Ed anche … sui suoi stessi numeri.

4. Ieri negli Stati Uniti il dato di Bilancia commerciale ha forzato una serie di correzioni al ribasso per la crescita del primo trimestre 2011, che ormai molti collocano tra lo 1,5% ed il 1,8%. E’ importante ricordare che solo tre mesi fa il dato medio di consenso si collocava tra il 3,5% ed il 4,1% di Macroeconomic Advisers. Se avete conservato il nostro Bollettino settimanale, potete verificare che già a metà febbraio vi avevamo anticipato come probabile un ribasso delle aspettative per la crescita USA. A queste revisioni seguiranno quelle per l’Europa, e saranno più ampie.

5. Quindi il momento della verità, per tutti i mercati e in tutto il mondo, si avvicina: se la crescita economica rallenta, sarà necessario correggere anche le stime per gli utili aziendali, i piani di rientro per i deficit pubblici, i rialzi dei tassi della BCE, e il restringimento degli spreads in Europa.

6. Il dato del Regno Unito per il CPI risulta meno alto di quanto atteso. E tuttavia la sterlina tiene. A nostro parere, resta una interessante opportunità per i portafogli obbligazionari

7. Anche in Germania comincia ad emergere qualche dubbio: l’indice ZEW per le condizioni correnti fa segnare un ulteriore rialzo, ma l’indice per le aspettative future risulta in forte calo.

Implicazioni operative a breve termine alle 21.32 del martedì 12 aprile 2011 attenzione queste indicazioni possono necessitare di rettifiche intra-day, fornite ai sottoscrittori del nostro Servizio di Consulenza.

1. Il dollaro reagisce al dato per la Bilancia commerciale USA prima salendo a 1,4520 (perché l’economia rallenta), poi risalendo a 1,4450 (perché le Borse scendono), infine tornando a 1,4500 (perché la Fed non Starà ferma a guardare). Il nostro parere è che neppure la Fed può sperare di cancellare il rallentamento in atto (che è un fattto globale e non degli USA soltanto). In una fase di debolezza dei mercati, il dollaro USA può recuperare il 10% sull’euro.

2. Per un maggiore dettaglio, le nostre osservazioni ed indicazioni operative di breve e lungo termine sono disponibili attraverso il nostro servizio di consulenza.


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