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24-05-2007
Summit Stati Uniti Cina, perdono tutti
Il summit tenutosi nei due giorni scorsi tra Paulson e Hu è stato a nostro avviso un fallimento per entrambe le parti. Le minaccie di Paulson oramai non più velate in merito alla necessità di rivalure lo yuan, sono state accolte con grande distacco da parte della delegazione cinese, forte di una posizione ricattatoria nei confronti degli Stati Uniti per l'enorme quota di debito pubblico americano da essa sottoscritto.Se aggiugiamo il recente appoggio all'oramai dimesso presidente della banca mondiale non si può dire che Paulson stia facendo un grande lavoro. D'altra parte i cinesi, che sanno che a questo punto una rivalutazione dello yen aiuterebbe la loro economia a raffreddarsi e a non alimentare la bolla speculativa del mercato azionario domestico che lo stesso Greenspan ha definito ieri insostenibile, usano questo potere con arroganza, arrocandosi dietro ad un rifiuto che è più orgoglio nazionalistico che opportunità. L'altro ieri hanno inoltre annunciato che sottoscriveranno una quota significatriva dell'Ipo di Blackrock, uno dei grandi fondi di Private equity.html" class="glossary">Private equity americani, contribuendo ad alimentare l'altra grande bolla speculativa sul mercato, quella dei fondi che acquistano partecipazioni in aziende quotate facendo ricorso al debito. Le fasi di grande espansione economica, fu vero in passato per Inghilterra, Germania e poi Giappone, sono sempre accompagnate a qualche forma di spirito colonialistico, per cui da oppressi si cerca di diventare oppressori il più velocemente possibile. La Cina ed il suo mercato azionario non saranno risparmiati dalla naturale reazione a questi eccessi. |