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20-06-2008
Tassa sui petroliferi, i sussidi non funzionano mai
La tassa, ribattezzata con un ceto populismo Robin Hood tax, dovrebbe consentire di recuperare un miliardo di euro (la probabile introduzione è per il luglio di quest'anno) da un maggior gettito Ires da parte dei petroliferi ( per questa ragione Saras ed Eni sono anch'esse sotto pressione in questi giorni) da riallocare a favioe dei bisognosi per spese di natura primaria. I sussidi, nè è un esempio il prezzo di alcune derrate alimentari, non creano mai condizioni di mercato efficienti, nel caso del cibo, sono parole di alcuni giorni fa dell'amministratore delegato di Nestlè contribuiscono alla speculazione sui prezzi. In questo paese cìè più bisogno di creare condizioni produttive per l'impresa; si preferisce invece bruciare 300 Milioni per il prestito di Alitalia e poi tassare le imprese che in questo caso non hanno certo colpa per il fatto che il prezzo del petrolio è alle stelle (se il prezzo scende cosa ci si inventa al posto di questa gabella?). Se la società civile crea le condizioni per un rifiorire dell'economia produttiva poi la ricchezza che ne deriva può finire a migliorare l'offerta di servizi sociali. I tassi dei mutui sono ad un livello medio del 5,75%. Meglio allora cercare di contenere gli Spread che le banche applicano sui loro prestiti, visto che il livello di indebitamento delle famoglie italiane è a livelli senza precedenti. Così questa manovra risulta solo discutibile, soprattutto in tempi di dibattito sulle capacità di intervento della magistratura. |