Cerca:
File Icon Versione per stampa
Segnala un amico




Lavoro nel mondo
Lavoro in Italia
15-06-2024

Tesla da inizio anno perde un 26% ma ci saranno possibilità di ripresa per il titolo?

Tesla da inizio anno perde un 26% ma ci saranno possibilità di ripresa per il titolo?
I primi motivi della correzione del titolo si possono attribuire alla politica monetaria della Fed e dei suoi impatti sulla domanda di EV ed inoltre una successiva ripresa sulla resilienza della crescita societaria, molte cose sono cambiate, soprattutto a livello di mercato.
Tesla è fortemente esposta in Cna, per circa un 22% del suo fatturato e il rallentamento di uno dei mercati più grandi degli EV con il contestuale eccesso di produzione degli OEM locali hanno portato a una guerra di prezzo nell'ultimo anno, comportando una compressione sempre maggiori di volumi e margini di vendita.
Tesla risulta tra le più impattate nel settore, riducendo le consegne di EV tra gennaio e aprile 2024 rispetto allo stesso periodo del 2024, con una quota di mercato che è scesa dal 15% all'11% nel giro di un anno, anche in virtù del fatto che la società conta pochissimi modelli e il recente lancio del Cybertruck ha notevoli costi fissi di produzione che difficilmente riescono ad essere spalmati sulle poche consegne realizzate.
E i risultati del 1Q24 hanno confermato queste difficoltà, con consegne trimestrali e fatturato a -9%, a fronte di un gross margin in riduzione dal 19% al 17% in un anno. L'impatto è stato meno marcato di quanto avrebbe potuto essere grazie al +25% del segmento servizi, grazie all'introduzione dei pacchetti di Autopilot in USA. Ma questo non ha fermato il titolo dal crollare e da poco sono serviti i $2,8mld investiti nell'infrastruttura AI, la capacità produttiva, le reti di supercharger (+26% YoY in stazioni di ricarica e +27% in punti di ricarica singoli con quota #57k raggiunti) e l'annuncio del lancio di un modello "low-cost" (attesa a ca. $25k) entro fine anno/inizio 2025.
Inoltre, ha ormai perso definitivamente lo scettro di regina degli EV in Cina a vantaggio della cinese BYD (che oggi consegna in Cina mediamente quasi 5 volte i volumi di Tesla, ma genera solo 1/5 del fatturato nel Paese).
La politica dei dazi che verrà imposta dall'UE potrebbe dare un piccolo respiro a Tesla (anche se produce parte delle auto vendute in Europa a Shanghai), ma ritengo che le società cinesi abbiano un enorme vantaggio di costo e solo dazi attorno al 100% potrebbero effettivamente equiparare i loro prezzi di vendita. Per contro, l'imposizione di dazi troppo alti rischia di portare la Cina a vendicarsi con misure che potrebbero impattare le vendite di EV europei e americani nel suo enorme mercato, andando a penalizzare ancor più la crescita di queste società.
Le aspettative sono ancora consegne deboli per Tesla che necessariamente andranno a penalizzare il suo prezzo in Borsa, per poi assistere a un possibile recupero solo verso la fine dell'anno, quando il lancio della versione "low-cost" di Tesla e l'investimento della gigafactory in India, oltre alla fine della politica monetaria aggressiva delle Banche Centrali, potrebbero concedere un recupero alla società.
Ipotizzando un fatturato in lieve declino (contrario rispetto alle attese del mercato) e un calo degli Utili di circa il 30%, il multiplo EV/EBITDA NTM da 30x appare assolutamente folle e potrebbe progressivamente supportare downside per il titolo almeno nell'ordine del 20-30% nel breve periodo.


Segnala un amico

Your email address *
Inserisci l'indirizzo email a cui vuoi segnalare *
 


Commenta (0 commenti)

Devi effettuare l'accesso per vedere i commenti

Altri articoli da questa sezione

11-06-2024
Società attiva nel mercato dei Teaser
25-03-2024
Il titolo ha corso molto su volumi insoiti
10-10-2023
Società attiva nel comparto dei test su componenti microelettronici
21-09-2023
Quasi dimezzato il titolo dalla quotazione, senza nessuna ragione
13-03-2023
La società lombarda attiva nel campo dei gli strumenti per la segnalazione, valore assoluto, oggi in probabile discesa per la mimima percentuale di liquidità detenuta presso la banca americana fallita (2,5%).