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19-02-2016
Tetto ai Titoli di Stato, un Altro Falso Problema
Davvero demaogiche le alzate di scudi di Renzi che si oppone alla eventuale introduzione di un tetto percentuale all'acquisto di titoli di stato da parte delle banche. Negli ultimi cinque anni si è forzata a livello europeo la disciplina contabile per spingere gli istituti ad acquistarne il più possibile, nei coefficienti patrimoniali l'acquisto di un titolo di stato domestico viene pesato zero in termini di Rischio mentre quello di un titolo di stato statunitense, molto meno rischioso soprattutto con il dollaro a questo livello, impatti sui coefficienti di Rischio. La forzatura ha favorito l'abbassamento dei tassi ma oggi per le banche detenere quantità enormi di titoli di stato serve solo a fare un favore al governo di turno. Ora il limite all'acquisto proposto in sede UE sarebbe volto a spingere le banche a fare gli imprenditori ovvero a mettere una parte del patrimonio a servizio del credito. Non esiste un altro modo per forzare questa generazione di banchieri a fare gli imprenditori se non obbligarli e le sofferenze degli istituti oggi sono concentrate per l'80% sul 1% dei clienti, generalmente buoni amici di questo o quel consigliere. Con questa posizione francamente inutile il Governo italiano si oppone a qualsiasi possibilità di vera bonifica del sistema creditizio, dimostrando inoltre che il sistema bancario è du fatto statalizzato. Non è chiaro se la fusione Banco Popolare BPM, una delle peggiori possibili operazioni di aggregazione. si farà , nel qual caso i titoli del Banca Popolare verosimilmente avanzerebbero, almeno nel breve. Ma tutto il settore rimane davvero da evitare. |