In un momento in cui si parla di un possibile processo di unificazione fiscale in ambito europeo come premessa alla risoluzione del problema del debito sembra invece che ognuno vada un po' sulla propria strada. Ieri sera Monti fa intendere di essere favorevole ad una progressiva armonizzazione della tassazione sui capitali con quella sul reddito. Nella versione della Tobin Tax che è passata alla Camera si ipotizza una tassazione dell 0,5 per mille su ogni transazione (sui derivanti sul valore sottostante per cui se si compra un derivato con Leva 5 la tassazione diventa cinque volte tanto).
I tedeschi viceversa sembrano scartare l'ipotesi di una tassa sulle transazioni.
Nel nostro paese può darsi come molti sostengono che le valutazioni di borsa siano interessanti, ma l'incentivo a investire in capitale di Rischio diventa sempre minore. Tra minor tassazione sui titoli di stato, Tobin Tax, incroci con l'anagrafe tributaria, chi investe in borsa oramai può solo farlo comprando qualcosa e dimenticandoselo per anni. Ammesso che vi sia ancora una parte importante della popolazione che non deve attingere ai propri risparmi per far fronte alle spese correnti. Per le aziende che hanno iniziato a finanziarsi direttamente sul mercato invece che ricorrere all'oramai inesistente credito bancario la strada diventa ancora più dura. |