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28-09-2011

Unione Europea, Più Perdite alle Banche

 
La poiltica non cessa di stupire in negativo, non solo in Italia. Ieri sette stati, tra cui la Germania, hanno avanzato la giusta richiesta che le banche di fatto subiscano il costo della ristrutturazione del debito greco in presenza di nuove stime, del tutto credibili che porterebbero  il rapporto stock di debito/Pil per la Grecia a oltre il 170% nel triennio (qualche mese fa avevamo avanzato un'ipotesi analoga, sulla semplice previsione che una differenza di circa otto/nove punti tra costo del debito e crescita negativa portava ad un incremento di circa trenta punti percentuali in tre anni). E'davvero incredibile che l'opinione pubblica continui ad essere ingannata sull'entità dei problemi di fronte a semplici conti che non è possibile immaginare che stuoli di economisti non siano in grado di fare.
A questo punto non sembra davvero che il Default possa ancora essere rimandato.

Sul piano operativo, crediamo ritorneranno giornate pesanti, forse già a partire da oggi. In questo contesto chiudiamo, per il nostro portafoglio intraday la nostra posizione short sul Bund, che ha fatto circa tre punti percentuali in due giorni e la posizione cross sul dollaro canadese, riaprendo posizioni lunghe  in dollari statunitensi. Questo trading frequente non è certo una srtategia sistematica, ma nell'ambito di questi mercati malati ci ha consentito, in due settimane, di ottenere un ritorno di circa l'undici per cento (i dati si riferiscono al portafoglio su sintetici, che noi utilizziamo come base per il trading su una parte del nostro portafoglio reale).

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