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La settimana borsistica internazionale al 17 marzo 2006
Cronache dai mercati finanziari Il Punto Le principali piazze finanziarie internazionali hanno fatto registrare dei progressi nellottava appena trascorsa. Parte della buona disposizione esibita dagli investitori è da ascrivere ad una ravvivata attività correlata ad operazioni di fusione ed acquisizione aziendali, nonché prospettica. In ambito valutario, è da rimarcare lindebolimento del dollaro americano. Una simile tendenza può essere ricondotta ad almeno tre ordini di fattori. In primo luogo, sono affiorate voci secondo cui una Banca centrale del Medio Oriente sarebbe in procinto di alleggerire le proprie riserve nella divisa Usa a favore delleuro. Si è poi registrata la pubblicazione di un nuovo incremento del deficit della bilancia delle partite correnti relativo al quarto trimestre 2005 ed affermata la consapevolezza di un probabile prossimo punto darrivo, quanto allascesa dei tassi ufficiali di remunerazione del biglietto verde.Questultima ipotesi ha trovato fondamento nella divulgazione di cifre più deboli concernenti le vendite al dettaglio negli Stati Uniti e, soprattutto, nel fatto che lindice dei prezzi al consumo ha riportato in febbraio un modesto aumento sia nel dato complessivo che in quello al netto delle voci relative ai prezzi di energia e prodotti alimentari. Il contestuale quadro sulla congiuntura a stelle e strisce tratteggiato dalla Federal Reserve nel suo noto rapporto periodico ha messo laccento, peraltro, su unattività economica in espansione, unoccupazione in crescita ed unInflazione sotto controllo, sia per ciò che attiene al costo del lavoro che allevoluzione dei prezzi al dettaglio. I metalli preziosi, guidati dalloro, hanno riguadagnato chiaramente po sizioni. In salita anche le quotazioni del greggio. Le Borse del Vecchio continente hanno raggiunto i livelli massimi degli ultimi quattro anni e mezzo: ininfluente, a questo riguardo, si è rivelata linattesa flessione per marzo dellindice che misura il clima degli affari ed il sentimento degli investitori in Germania.
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